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Ero un uomo come tanti, una vita semplice era tutto ciò di cui avevo bisogno, ero felice e la mia unica preoccupazione era quella di avere cura della mia famiglia...tempi illuminati dal sole, svaniti sotto i colpi della tempesta. È incredibile pensare che sono passati quasi 9 anni da quando ebbi l'incidente che sconvolse per sempre la mia vita, trasformando quello che era un semplice uomo adulto come me, in una mostruosità uscita da un film horror. Lavoravo in un' acciaieria nella periferia di San Francisco, non perché mi piacesse il mio lavoro, ma perché avevo una famiglia da mantenere; era un lavoro estenuante, duro, adatto solo per pochi addetti specializzati e soprattutto disposti a mettere in pericolo la loro vita per 4 spicci al mese. Mi occupavo della parte più pericolosa del lavoro, quella in cui l'acciaio doveva essere modellato con lava incandescente, che al primo errore, poteva letteralmente sbriciolarti in un istante, portandoti ad una morte dolorosa e straziante. Successe proprio questo a me...con la differenza, sfortunata, che io non morii. Era un giorno come tanti, mi recai come sempre nel settore a me dedicato per lavorare l'acciaio, ma quel giorno, qualcosa andò storto. Molto storto. Improvvisamente la terra cominciò a tremare, facendo cadere me in una vasca piena di lava, senza che io potessi neanche fare in tempo ad accorgermene. Potei soltanto pensare che la mia ora fosse giunta: ebbene, così non fu e per uno strano scherzo del destino, mi ritrovai sul letto di un ospedale, circondato da medici e agenti della polizia. Tutti si chiedevano come potessi essere ancora vivo, compreso io: avevo ustioni di 3° grado su tutto il corpo, ma in qualche modo il mio cuore batteva ancora, le sinapsi nel cervello erano ancora connesse e pimpanti, il sangue scorreva furioso tra le mie vene. Mi spiegarono che un mio collega mi trovò fuori dalla vasca di lava e mi portò fuori dalla fabbrica, notando che respiravo ancora. Le ustioni e le ferite erano troppo profonde perché si rimarginassero, sarei rimasto sfregiato a vita, con una pelle rinsecchita come carta vetrata. Passarono mesi e finalmente tornai a potermi reggere in piedi da solo, senza l'ausilio di nessuno. Ero triste, specchiarmi era quasi impossibile, guardare una mostruosità del genere mi dilaniava l'anima...fin quando non scoprii quello che quell'incidente mi aveva conferito: poteri sovrumani, guidati dal fuoco...ero il fuoco. Scoprii che quando mi agitavo o toccavo un oggetto con la rabbia dentro, potevo bruciarlo, proprio come la lava aveva bruciato me nell'incidente. La mia famiglia era scioccata da questo, spaventati gli amici e prima di tutto, terrorizzato me stesso da quello che ero in grado di fare. Decisi di cominciare a utilizzare quel potere per dei buoni propositi, iniziai ad uscire di notte nelle strade di San Francisco, per sventare rapine e disintegrare i criminali con le mie fiamme. Per non farmi riconoscere, portavo una maschera ignifuga, mentre la città cominciò a conoscermi come " l'uomo fiamma", un essere misterioso, un demone risalito dalle viscere dell'inferno. La persona che esisteva prima dell'incidente era rimasta nella vasca di lava, il mio unico scopo era quello di sventare ingiustizie, di combattere il fuoco del male con le fiamme della vita.
In fondo, non potevo più fare altro, l'uomo che tutti conoscevano, non c'era più. ๐ช'๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐...
" Stanotte ho fatto un sogno strano, avevo avuto un incidente ed ero diventato una specie di uomo fiammeggiante."
" Jack, non era un sogno."
๐ก๐ฒ๐ฌ๐ฌ๐ช๐ป๐ญ๐ธ ๐๐ฎ๐ต๐ต'๐ค๐ธ๐ถ๐ธ ๐'๐๐ป๐ถ๐ฎ
๐ฅ๐ช๐ต๐ฎ๐ท๐ฝ๐ฒ๐ท๐ธ ๐๐ฎ๐ป๐ผ๐ฒ๐ช๐ท๐ฒ
L'idea di questa storia va attribuita a Valentino Persiani, mio amico e in questo caso collaboratore, senza il quale non avrei scritto questo testo.
Racconto frutto di una notte in riva al mare: senza un apparente senso logico se visto in una chiave realistica, è immerso in un'atmosfera da "sogno", quindi il fatto che si distacchi dalla realtà è voluto, per lasciare con il dubbio il lettore...era solo un brutto sogno o la dura realtà? Come in ogni mio testo, la risposta è legata alla percezione del lettore e alla sua autonoma interpretazione della storia.
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